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Fiorentina-Sampdoria, Montella: “Chiesa cambio forzato, Dalbert è tranquillo”

Alla vigilia di Fiorentina-Sampdoria, partita importantissima per gli allenatori delle due squadre, ha parlato in conferenza stampa il tecnico della compagine viola, Vincenzo Montella, che ha presentato così il confronto con il suo amico fraterno Eusebio Di Francesco. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’ex trainer della Roma in conferenza stampa.

Le dichiarazioni di Montella alla vigilia di Fiorentina-Sampdoria

Turnover? Sinceramente non lo so, – ha detto il tecnico viola – siamo a circa 48 ore dall’ultima partita e ancora dobbiamo fare l’ultimo allenamento. La formazione la deciderò sicuramente domattina. Chiesa? Sta meglio, domenica mi ha chiesto di uscire toccandosi il flessore e l’ho dovuto sostituire. Sta sicuramente meglio e dovrebbe essere disponibile, ma vediamo domani.

Le critiche? Ho letto anche cose che mi hanno fatto un po’ sorridere e un po’ innervosire, perché vorrei sapere chi non sostituisce un proprio giocatore che ti chiede il cambio toccandosi il flessore al 77′. Non voglio certo rischiare di perderlo per due mesi, visto che si parla di un giocatore molto importante per noi.

Blocco psicologico? Io credo che bisogna fare una distinzione tra il campionato dell’anno scorso e quello di quest’anno, perché parliamo di due squadre completamente diverse. Siamo stati in gioco in tutte le 4 partite finora disputate, ci manca sicuramente qualche punto, ma in generale credo si tenda a guardare sempre e solo gli aspetti negativi e mai quelli positivi.

Domenica abbiamo pareggiato perché loro hanno inserito due giocatori top per indice tecnico a livello europeo, lo dicono le statistiche. Noi eravamo stanchi, – ha ammesso Montella – avevamo corso più di loro per oltre 70 minuti, abbiamo dovuto fare delle sostituzioni forzate ed è evidente che abbiamo sofferto nel finale la spinta dell’Atalanta. Ho dovuto togliere Ribery perché sapevo che sarebbe andato in difficoltà, Chiesa l’ho dovuto cambiare per forza di cose e se non mi fossi tenuto un cambio, saremmo rimasti in 10 per il problema accusato da Dalbert. Avevo bisogno di uno che palleggiasse bene e Boateng era il migliore in quella situazione.

Caso Dalbert? C’è stato qualcuno che ha detto qualcosa, basterebbe individuarli e non farli più entrare allo stadio. Lui è tranquillo, sta lavorando e tra oggi e domani valuterò le sue condizioni fisiche, per capire se ha recuperato dopo la partita di Parma.

In generale, dobbiamo metterci un po’ di convinzione e un po’ di malizia in più, perché magari dovevamo essere più svegli sull’ultima azione, ma queste sono cose che si imparano strada facendo. Fa parte di un percorso di crescita. Abbiamo cambiato 18 giocatori rispetto all’anno scorso ed è chiaro che ci sia bisogno di tempo. Io difendo il mio lavoro, il nostro lavoro, perché ci credo fortemente.

Se mi sento in discussione? Da voi sì, dalla società no. Le condizioni di Ghezzal? Sta crescendo molto fisicamente, è un giocatore molto aerobico, veloce, tecnico, che ci potrà dare una mano. Pedro? È stato un investimento importante da parte della società, sapevamo di doverlo aspettare un po’ per averlo al meglio. Vi assicuro però che è una risorsa importante per la Fiorentina.

La Sampdoria di Di Francesco? Eusebio è un amico, quasi un fratello. Ci siamo conosciuti ad Empoli quando io avevo 13-14 anni, poi ci siamo ritrovati a Roma e siamo praticamente cresciuti insieme. Dispiace per il clima teso che c’è a Genova, ma conosco la tifoseria blucerchiata e so che reagirà nel migliore dei modi. Ad Eusebio gli auguro il meglio a partire da giovedì. Non sento la partita come un crocevia della stagione.

Duello Quagliarella-Ribery? Fabio è un giocatore per cui stravedo, quando lo allenai io aveva già 34 anni e forse per le sue qualità ha ottenuto anche meno di quello che meritava. Di Ribery ormai sapete più voi di me”.

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