Sulle colonne dell’edizione odierna di SportWeek, settimanale di approfondimento de La Gazzetta dello Sport, è apparsa un interessante intervista rilasciata da Gaetano Castrovilli, centrocampista della Fiorentina fresco di esordio con la Nazionale di Roberto Mancini.
Settimane importanti per l’ex Cremonese, che si è saputo ritagliare un ruolo da protagonista nel calcio dei grandi, approfittando del ricambio generazionale imposto dalla società Viola e da Vincenzo Montella: “Devo ancora realizzare un po’ il tutto. Ho fatto il mio primo gol in Serie A al Milan, la squadra per cui tifavo da bambino. Il giorno dopo avevo già dimenticato. Forse è proprio questa la mia forza. Non so se sia spensieratezza o incoscienza, – ha dichiarato Castrovilli – però questa cosa mi aiuta tanto, perciò quando mi guardo allo specchio vedo ancora il ragazzo che ero prima. Non c’è pericolo che cambi: vengo dalla strada e non intendo rovinarmi la reputazione per quattro soldi in più. Arrivo da una famiglia di lavoratori, gente semplice che mi ha insegnato a tenere i piedi per terra sempre, anche se la ruota inizia girare veloce e per il verso giusto”.
E poi ha aggiunto: “Il futuro che sognavo da bambino? Non ho mai pensato a tutto questo, vivevo alla giornata esattamente come oggi. Anche adesso non penso mai al futuro, non mi piace fare programmi a lunga scadenza. Sono fatto così e forse dipende anche dal fatto di essere cresciuto in una famiglia costretta a vivere alla giornata, senza pensare mai al domani”.
Leggi anche:
Ghezzal a Firenzeviola.it: “Fiorentina, bilancio positivo. Qui città magnifica”
