Analisi Genoa-Verona 3-1: Hellas a picco, ora manca solo la matematica

Sarà Serie B e sarà meritata. Ormai inutile negarlo: la stagione del Verona è stato un totale e completo  fallimento. 23 sconfitte in 35 giornate, 68 gol subiti e solo 27 realizzati. Solo questi numeri basterebbero a “rappresentare” l’annata catastrofica dei gialloblu, che in alcuni frangenti hanno dato qualche segnale di speranza, prima di sciogliersi come neve al sole nel momento più importante del campionato.

La partita di ieri, persa per 3-1 contro il Genoa a Marassi, ne è stata l’ennesima dimostrazione. L’Hellas in alcuni momenti fa anche vedere qualcosa di buono, trascinato dai suoi uomini più rappresentativi (Cerci e Romulo), ma fa una tremenda fatica a fare gol. L’assenza di Kean ha sì pesato, ma il giovane scuola Juve ha messo a segno solamente 4 gol in campionato. Il non aver rimpiazzato a dovere un giocatore come Pazzini nel mercato di gennaio è stato un errore imperdonabile.

E oltre al danno, c’è pure la beffa. Il gol che ha praticamente spalancato la Serie B agli scaligeri è stato messo a segno dall’ex dal dente avvelenato Daniel Bessa, ceduto proprio nella finestra invernale ai Grifoni. Bessa, uno dei protagonisti della cavalcata in Serie B della passata stagione, era ai ferri corti con Pecchia, lamentava un utilizzo spesso fuori posizione e per queste ragioni ha deciso, avallato da una decisione societaria quanto meno discutibile, di andarsene. La sensazione è che il giovane fantasista brasiliano avrebbe fatto comodo, molto comodo, data la pochezza qualitativa della rosa del Verona di quest’anno.

Proprio la gestione societaria, più di quella tecnica, è sembrata essere il vero punto debole del Verona in questa stagione. Una squadra costruita male a luglio e peggiorata ulteriormente a gennaio: il caso Cassano, Pazzini che aveva trascinato l’Hellas in Serie A messo da parte quasi incomprensibilmente, il mancato cambio di allenatore quando la situazione poteva ancora essere recuperata, le dimissioni di Fusco dopo lo scempio di Benevento.

Situazioni assurde costruite da una società che ha dimostrato di non meritare la Serie A. E ora occorre ripartire, per forza. La scelta delle persone sarà fondamentale. E il tutto passerà, ancora una volta, da Setti, il quale non dovrà dimenticare che il patrimonio più importante che questa società ultracentenaria possiede sono i suoi tifosi. Verona, il Verona e i veronesi meritano di più.

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