Roma-Benevento, Mastella: “Cori inneggianti al Vesuvio beceri e irrispettosi”

“Lavali col fuoco…” e può bastare così. Preferiamo non proseguire un coro così becero,  un “inno al Vesuvio” a compiere una catastrofe che va contro ogni regola del rispetto dell’umanità.

Una prassi ormai, diventata ritornello spregevole che si eleva dagli spalti di Italia principalmente nei confronti degli abitanti di Napoli, ma che ormai si sta espandendo a colpire tutti i campani. È quello, infatti, che hanno dovuto sentirsi urlare i tifosi sanniti domenica sera all’Olimpico.

Coro orribile, presentazione di una frangia di tifoseria romanista (ci sarà sempre qualcuno, speriamo,  che si dissocia da queste schifezze) che già all’andata non solo ha denotato quello che possiamo definire “un disprezzo disumano”, ma che ha dimostrato anche un’accentuata “ignoranza geografica”. Qualcuno, infatti, gli vada a spiegare che Benevento non è Napoli e che il Sannio è di conseguenza lontano dal Vesuvio, nella speranza (ovviamente) che non si verifichi mai una tragedia simile.

A tal proposito, è intervenuto anche il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che ha così commentato l’episodio ai microfoni de “Il Mattino”: “Mai mi sarei aspettato che i tifosi romanisti avessero in serbo un’accoglienza simile ai miei concittadini, a cui rivolgo la mia solidarietà per parole irrispettose prima di tutto in un ambito sportivo, dove si deve sempre rispettare l’avversario, e poi per un invettiva che va contro la bontà del genere umano”.

Il primo cittadino sannita ha poi concluso: “Mi auguro che la società della A.S. Roma emani un comunicato di scuse nei confronti di città e popolo sannita, altrimenti vorrà dire che quando dovremo fare il tifo per una squadra italiana nelle coppe europee, la Roma non verrà considerata”.

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