Pecchia a Telenuovo: “Credo fortemente nella mia squadra”

Fabio Pecchia, ospite della trasmissione “Ghe La Femo” su Telenuovo, ha risposto alle domande di tifosi, giornalisti e opinionisti sull’attuale andamento dell’Hellas Verona. Queste alcune delle sue dichiarazioni principali. 

Sono stato chiamato da Setti per riportare l’Hellas in Serie A l’anno scorso. Quello che si è creato intorno non fa piacere, io e Fusco siamo considerati due demoni. C’è un solo obiettivo più grande: mantenere la categoria, che è un patrimonio del club. Creare questo clima non aiuta nessuno, si sono create falsità e dicerie negative. io vivo qua da 18 mesi con la mia famiglia, le mie figlie vanno a scuola fa e ne sono fiero. In questo periodo non ho mai ricevuto una critica per strada ed è un grande segno di civiltà da parte dei veronesi. Si sta macchiando l’immagine del pubblico dell’Hellas: io prima della Sampdoria non volevo creare nessun alibi, il pubblico può darci una mano a vincere”.

Continua il tecnico di Formia: “Cerco di valorizzare i giocatori che ho a disposizione. Il mio calcio è vincere. La mia idea di gioco era improntata ad un gioco propositivo, abbiamo cambiato a stagione in corso e questo rientra nelle mie responsabilità. Gli “epurati”? Fa tutto parte di un processo di gestione della rosa. Pazzini? Non c’è nessuna verità da scoprire. In 18 mesi ho avuto un rapporto schietto e diretto. Quando parlo di scelte tecniche, non c’entra con la società.

Nel progetto tecnico di Pecchia non è essenziale la prima punta classica: “Si può giocare anche senza punte, le mie scelte sono fatte sempre e solo per vincere. A pagare è sempre la logica del lavoro e dell’applicazione quotidiana. La squadra non è fatta dal nome, ma da un’anima e quando si crea si è in grado di credere fortemente nell’obiettivo e di crederci. Credo fortemente nella mia squadra“.

Alla domanda se avesse mai pensato alle dimissioni, Fabio Pecchia risponde così: “Una città contro di me, la stampa e tutti contro di me. La cosa più semplice sarebbe stata andar via. Non è il mio modo di essere perché finché ci sarà una briciola di speranza io continuerò a lottare. Non sono legato soldi e contratto. Cassano?  Mi è dispiaciuto. Antonio dal punto di vista atletico ha lanciato segnali importanti in quei pochi giorni di ritiro, poi è arrivata la sua scelta che rispetto. Poteva essere qualcosa di bello ma non è stato così“.

Il campionato è ancora tutto aperto, quindi i calcoli che vengono fatti sono a fini se stesso. L’andamento fuori casa per l’Hellas i risultati sono importanti con l’obiettivo che ha. In trasferta l’Hellas ha una della miglior difesa e il miglior attacco tra le squadre che lottano con la salvezza – ha dichiarato il tecnico ex Gubbio e Latina – Le squadre che l’anno scorso si sono salvate hanno perso 21 partite. la mia squadra affronta un campionato e l’adattamento alla categoria si paga. Quando qualcuno diceva che saremmo retrocessi sbagliava. La salvezza è a 6 punti che sono tantissimi se uno continua a perdere, ma sono alla nostra portata”.

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