Benevento-SPAL, due “destini” che si uniscono

“Perchè siamo due destini che si uniscono…”, recitava il ritornello di una famosa canzone dei Tiromancino, risalente agli albori del nuovo millennio. E in effetti, frase più adeguata non ci viene in mente per descrivere il percorso di Benevento e SPAL, che negli ultimi anni si è intrecciato per poi procedere sempre parallelamente, in unica direzione.

Due società rifondate, il Benevento nel 2005, la SPAL qualche anno più tardi, nel 2013, due società oggi forti e stabili economicamente che insieme si sono affacciate al palcoscenico calcistico più importante, chi per la prima volta nella storia chi per rivivere i fasti di circa sessant’anni fa.

I “destini” di Estensi e Sanniti si iniziano a incrociare nella stagione 2015-2016, quando le due compagini vincono rispettivamente girone B e girone C dell’ormai ex Lega Pro e approdano dopo anni difficili in serie B.

Si sa, gli dei del calcio quando vogliono iniziano a divertirsi, e coincidenza vuole che la prima gara di serie cadetta vedrà affrontarsi proprio Benevento e Spal, nella prima storica al Ciro Vigorito: risultato finale, 2-0 per gli stregoni. E adesso tutto finito, ognuno per la sua strada… nemmeno per scherzo.

Altro che ognuno per la sua strada. Da neopromosse terribili, Benevento e Spal iniziano a condurre una battaglia a suon di punti nelle posizioni di vertice, in quelle caselle colorate in verde delle classifiche aggiornate, che giornata dopo giornata si instaurano nella mente dei tifosi giallorossi e biancazzurri, idioma grafico di un’estasi di gioia e voglia di arrivare al traguardo.

E al traguardo ci arriveranno insieme: è una calda domenica di maggio, il Benevento è impegnato nello scontro di una vita contro il Frosinone nella bolgia del Vigorito, la Spal è di scena al Liberati di Terni. Se diciamo Ceravolo al 93′? Eccolo il nuovo destino incrociato: la “belva” di Locri regala all’ultimo secondo la vittoria ai giallorossi che significa accesso ai playoff, nell’euforia generale di una città intera, contemporanea ad un’altra pazza esultanza.

Sì, perchè quel goal di Fabio Ceravolo ha fatto esultare tutto il settore ospiti di Terni e la città di Ferrara; quell’ultimo pallone spinto di testa nella porta sotto la Sud del Vigorito ha significato promozione matematica in serie A per la Spal che manteneva il distacco invariato di 4 punti ai danni del Frosinone. Un attimo, un istante eterno che ha cambiato le sorti di SPAL e un mese più tardi del Benevento.

Per la cronaca, aggiungiamo che i due allenatori, erano Baroni e Semplici, entrambi fiorentini, per la precisione dello stesso borgo di 5000 abitanti di Tavarnuzze, frazione di Impruneta. Che storie.

E adesso, ecco che le due “favole” si ritroveranno di fronte domenica alle 18 al Vigorito, nel match valevole per la diciassettesima giornata di andata del campionato di serie A TIM.

Partita dal sapore di spareggio per la salvezza, nuovo obiettivo comune delle due compagini; realisticamente raggiungibile, in questo momento, per la SPAL di Leonardo Semplici che con i suoi 11 punti si trova nella “zona rossa” ma ad una sola lunghezza dal Crotone, a due dal Genoa e a tre dal Sassuolo.

Benevento invece che si ritrova a dieci lunghezze dagli Estensi, frutto del solo punto storico guadagnato con il Milan.
Domenica quindi è in palio tanto; per la SPAL significherebbe ritrovare la vittoria dopo un periodo duro ma tutto sommato nella norma per una squadra che deve lottare per salvarsi, e vorrebbe dire probabilmente tirarsi nuovamente fuori dalla zona calda oltre che distanziare ancora di più una diretta concorrente.

Diretta concorrente che speriamo almeno possa diventarlo. Il Benevento in questo momento è ancora troppo lontano per definirsi tale. Chiaro è che una vittoria Domenica, significherebbe per la strega non solo trovare la prima vittoria in serie A, ma anche togliere punti a una possibile rivale e iniziare a ricucire un po’ lo strappo.

Ma se una eventuale sconfitta per la SPAL farebbe male più dal punto di vista morale che per la classifica che si subirebbe una brusca frenata, ma che ancora lascerebbe più che una speranza, per il Benevento non vogliamo dire che sarebbe la resa finale, ma poco ci manca.

Ciò è una considerazione che drammaticamente va fatta vista la condizione della squadra sannita attuale (migliorabile con un mercato che sembrerebbe iniziare già a muoversi) e vista la conseguente classifica che in caso di mancati punti inizierebbe a recitare -13 dalla diciottesima piazza, nemmeno valevole per la salvezza.

Per il Benevento domenica è quasi l’ultima spiaggia per provare a sperare in un miracolo: queste, senza prenderci troppo in giro, sono partite che il Benevento deve portare a casa. Non per sminuire gli avversari, ci mancherebbe, anche perchè nel momento attraversato dalla truppa di De Zerbi sarebbe un atto di presunzione vergognoso; ma perchè, se ottimisticamente, si pensa ancora ad una salvezza, il Benevento deve costruire questa convinzione in casa e negli “scontri diretti”.

Benevento-SPAL, i due destini che si uniscono e si intrecciano, nella buona e nella cattiva sorte.