Analisi Verona-Carpi 4-1: tanta qualità a centrocampo e il ritorno di Pazzini

A 21 giorni dall’ultima volta, il Verona torna a giocare una partita ufficiale dopo aver conquistato la prima vittoria stagionale in un’aula di tribunale. E il ritorno è stato dolce, divertente e ricco di speranze per un’annata che deve ricreare entusiasmo e riportare l’Hellas dove merita.

Certo, il 4-1 inflitto ad un Carpi apparso ben poca cosa dev’essere comunque preso con le pinze, e questo Grosso lo sa. Ma il Verona può vantare davvero ottime qualità, soprattutto dalla metà campo in su, e se l’ex tecnico del Bari saprà sfruttarle a dovere ci sarà da divertirsi.

QUALITA’ IN MEDIANA – La squadra messa in campo dall’ex allenatore della Primavera della Juve ha subito qualche piccola variazione rispetto all’undici visto col Padova. Anziché giocare con due esterni alti, Grosso ha optato per un centrocampo a rombo con Colombatto in regia e Zaccagni ed Henderson mezzali, e Laribi ad agire dietro le punte. Senza essere frettolosi, possiamo dire che al momento questa sembra essere la soluzione ideale per il Verona. Laribi sulla trequarti riesce ad avere più libertà di manovra ed esprimersi al meglio, Henderson e Zaccagni hanno grandi qualità fisiche e tecniche che permettono loro di fare bene entrambe le fasi di gioco, e Colombatto si sta pian piano prendendo la squadra sulle spalle. Non a caso, il gol che ha sbloccato l’incontro è arrivato da un bellissimo scambio tra Laribi ed Henderson, con l’italo-tunisino che ha concluso l’azione con uno splendido tiro a giro.

IL RITORNO DEL CAPITANO – Non si può non parlare della partita di ieri senza spendere due parole su Pazzini. Sceso in campo dal primo minuto grazie allo stop subito nell’ultima rifinitura da Di Carmine, il bomber di Pescia ha messo a segno una tripletta (la prima con la maglia del Verona, ndr) che ha esaltato il popolo gialloblu. La sensazione è che solo la presenza di Pazzini rappresenti una minaccia per le difese avversarie. E poi c’è da sottolineare che il capitano gialloblu sta bene, è in ottima forma ed ha voglia di essere protagonista. Certo, magari non sarà sempre in campo dal primo minuto, ma ha dimostrato ancora una volta di essere un lusso per la cadetteria ed un’arma fondamentale per questo Verona. Certo, se Di Carmine non si fosse infortunato all’ultimo ora magari saremmo a parlare di altro, ma fomentare polemiche inutili non giova a nessuno. Perché il bene primario è il Verona.

TESTA A CROTONE – L’importante ora è non esaltarsi per una vittoria contro un Carpi che con ogni probabilità lotterà per non retrocedere. L’Hellas ha bisogno di continuità già a partire da sabato, quando all’”Ezio Scida” sfiderà il Crotone, anch’esso candidato ad un rapido ritorno in massima serie. Già questo sarà un primo banco di prova importante per gli uomini di Grosso.

(Foto: Il Corriere dello Sport)

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