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Alice Brivio si racconta a YSport: essere una donna in un mondo maschilista

La nuova reginetta dello sport è lei, Alice Brivio. 25 anni, fisico da modella, insegue il sogno di diventare giornalista dopo aver iniziato da ragazza ombrellino. Ci ha raccontato la sua storia, le sue passioni, il ruolo della donna in un mondo maschilista come quello dello sport.

La bella Alice si è dimostrata una ragazza determinata, nonostante ci abbia confessato che parlare di lei, nonostante il lavoro che fa, la imbarazzi ancora. Genuina e semplice, proprio come quando appare in tv quando è a Sportitalia.

Di seguito l’intervista integrale:

Chi ti ha trasmesso la passione per lo sport?

“Probabilmente mio padre, è sempre stato un grande sportivo, un appassionato, faceva un po’ di tutto. È sempre riuscito bene in qualsiasi cosa facesse. Era un motociclista amatoriale, non professionsita, da lui ho ereditato la passione”.

Ecco da dove nasce il tuo amore per i motori…

“A casa mia seguivamo sempre le due e le quattro ruote, motociclismo e Formula 1. Siccome sono un po’ folle per natura, andavo spesso a guardare le gare acquistando i biglietti a prezzi anche proibitivi per una giovane ragazza, considerando il costo del tagliando più la trasferta. Siccome io non solo la figlia di Onassis era una passione onerosa. Un giorno mi trovo a incontrare una persona di un team grosso di motociclismo, persona a cui sono molto legata a livello affettivo. Siamo diventati amici, nel vero senso del termine, con cui mi reputo anche in confidenza. È una persona a cui devo la possibilità di avvicinamento al paddock in MotoGP. Ho iniziato a lavorare subito dopo il diploma, la mia prima esperienza in un paddock è stata a Monza. A quel punto ho iniziato ad essere determinata, per riuscire a pagarmi sia gli studi universitari che togliermi i piccoli sfizi”.

Mi raccontavi delle difficoltà a parlare di te stessa, come ti senti a lavorare con la tua immagine sempre sotto i riflettori?

“Non rimpiango quella scelta di vita. In tutti gli ambiti dove si lavora con l’immagine non ti senti mai all’altezza e cerchi sempre di migliorarti. Sono una persona tendenzialmente molto riservata, parlare di me mi ha sempre dato l’impressione di ostentare qualcosa. Non sono umile, sono discreta, mi paice rimanere nel mio piccolo e godere delle piccole cose che faccio”.

Quando hai iniziato a pensare di voler fare la giornalista?

“È stata abbastanza una sorpresa. Sono laureata in lingue e sto completando gli studi in magistrale. Fino a un anno e mezzo fa alla domanda cosa vuoi fare da grande avrei risposto vorrei fare un dottorato, voglio insegnare in Università e ottenere una cattedra. Ho sempre lavorato, dai 15 anni che facevo la modella, anche durante le scuole superiori. Sono cresciuta con la cultura del lavoro. Mi cambiavo nei bagni della scuola per andare ai casting, ho sempre avuto dei ritmi abbastanza frenetici. L’anno scorso a gennaio Sportitalia mi ha offerto la possibilità di lavorare in ambito calcistico e ho colto l’occasione al volo, mi sto riscoprendo”.

La passione per il calcio?

“Me la sto costruendo adesso, ringrazio Sportitalia perché mi ha offerto la possibilità di affrontare questo percorso nonostante non mi sentissi all’altezza. Ho studiato, ancora oggi, soprattutto durante le sessioni di calciomercato. In questo settore bisogna sempre aggiornarsi”.

Il mondo del calcio, ma anche quello dei motori, sono prettamente maschilisti. Cosa deve avere una donna per emergere al suo interno, e cosa consiglieresti alle giovani ragazze che vogliono intraprendere questa strada?

“Sorrido perché hai ragione. Non è solo maschilista, anche misogino. Quando una donna in questo ambito “arriva” viene considerata una “scema”, un’opportunista, una scalatrice sociale, una che che non ha voglia di sbattersi. Qui apro un’altra parentesi, è vero che ci sono anche persone che scelgono la strada più breve e lo sappiamo benissimo. Le donne vengono messe in condizione di non poter scegliere ed essere sotto ricatto. Queste cose esistono da che esiste il mondo. Questi atteggiamenti non fanno altre che reiterare i comportamenti infimi. È un circolo vizioso. Pur avendo iniziato senza competenze, la mia intenzione era quella di dimostrare di aver voglia di studiare e imparare, la consapevolezza di arricchirmi. Così è nata la passione per il giornalismo”.

Per quale squadra tifi?

“Mi sono sempre dichiarata poco tifosa, da che mio nonno seguiva le partite della Juve mi sono appassionata ai bianconeri”.

Pilota preferito?

“Rossi tutta la vita, ha fatto la storia del motociclismo. Marquez, però, dal punto di vista tecnico è un pilota fenomenale. Parliamoci chiaro, lui è un fuoriclasse totale”.

Grazie Alice per la disponibilità e per averci raccontato la tua storia.

“Grazie a voi!”.

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