Approfittando della sosta forzata di tutte le manifestazioni sportive, il Direttore Generale della Fiorentina, Joe Barone, ha avuto la possibilità di tornare sul tema degli stadi italiani, tanto caro al Presidente Rocco Commisso. La neo dirigenza viola non ha mai nascosto la volontà di regalare al popolo gigliato e alla squadra della città una nuova casa, in grado di aumentare i ricavi netti della società.
Questo l’obiettivo della Fiorentina, come confermato dallo stesso Joe Barone: “Se non vengono fatti gli stadi con l’obiettivo di aumentare le entrate, la Messa è finita. Le squadre operano con margini netti molto stretti, quindi o aumentano i ricavi da stadio oppure saranno sempre meno competitive. C’è bisogno di progettualità e di capire che gli stadi moderni non servono solo al club ma anche per riqualificare quartieri.
Le città e gli impianti possono ammalarsi e perire di vincoli storico-architettonici. Basti pensare al Flaminio a Roma. Questo – aggiunge Barone – potrebbe accadere al Franchi se costruissimo un nuovo stadio altrove. Se avessimo partecipato al bando per l’area Mercafir avremmo fatto un’asta con noi stessi. In Italia per i funzionari sembra più facile non decidere, per evitare grane, che decidere. Tutto questo congela investimenti e in più si perdono delle opportunità, non solo nel mondo del calcio. Io, in quanto manager e amante dell’Italia e del calcio non vorrei arrendermi a questo stato di cose.”
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