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Romeo Sacchetti a YSport: “In bocca al lupo a Belinelli e Gallinari per i playoff NBA”

ESCLUSIVA – Impegnato con la sua Vanoli Cremona, che disputerà i playoff di Serie A, ma con il pensiero che a fine stagione volerà ai Mondiali di Basket in Cina di settembre. Romeo Sacchetti, coach della Nazionale Italiana, ha rilasciato un’intervista ai nostri microfoni.

Il coach ha parlato della post season italiana, dove Cremona sarà assoluta protagonista, e anche delle altre squadre impegnate. Da Trento a Sassari, fino ad Avellino, fresca di cambio in panchina con Vucinic sostituito da Maffezzoli, suo vice proprio nello staff della Nazionale Italiana.

Di seguito l’intervista completa del nostro Gianmarco Abate.

Buongiorno coach Sacchetti, negli ultimi giorni sono uscite le dichiarazioni di Belinelli e Gallinari in vista dei Mondiali di Basket. Lei ha una stagione da concludere con la Vanoli Cremona, ma sta già pensando alla Cina…

“È presto per dire chi verrà e chi non verrà. Ho contattato tutti per capire l’interesse dei giocatori convocabili, anche per sapere come stanno fisicamente. Valuteremo tutto. A Danilo e Marco faccio un grande in bocca al lupo per i playoff NBA, l’espressione massima che un giocatore di basket può provare nella sua carriera. Un sogno che tutti sperano di realizzare”.

Tornando invece al campionato italiano, si avvicinano i playoff. Quali sono le squadre che possono recitare un ruolo da protagonista e da mina vagante?

“Trento potrebbe essere la mina vagante dei playoff. Come tutti gli anni ha cambiato atteggiamento, ha messo dentro Craft ed è ritornata ad avere l’identità che aveva negli anni passati. Anche Sassari è una squadra potenzialmente molto buona, ha un roster profondo. Quella che ha il cammino più difficile è Bologna, squadra quadrata. Nella pallacanestro tutto può succedere”.

Il suo vice in Nazionale, coach Massimo Maffezzoli, è il nuovo head coach della Sidigas Scandone Avellino.

“Professionista serio e molto preparato. Massimo l’ho avuto a Sassari quando abbiamo vinto lo Scudetto, quando sono andato a Brindisi l’ho voluto con me e anche in Nazionale. Posso solo parlare bene di lui. Mi sono trovato bene con Massimo sotto l’aspetto umano. A livello di pallacanestro abbiamo un’idea diversa, quando l’ho voluto al mio fianco avevo bisogno di qualcuno che non la pensasse come me, il confronto è fondamentale. L’ho apprezzato e si è creato un bel feeling. Prendere il posto di Vucinic, con cui Massimo aveva sicuramente un buon rapporto, non è facile, ma è giusto che lui colga quest’opportunità. Penso che ci possa mettere del suo, ma i giocatori devono seguirlo. La squadra è già fatta, la conosce nei pregi e nei difetti, ora deve esserci una spinta emotiva che parta dai giocatori”.

Lo ha chiamato?

“No, e non lo chiamerò (ride ndr). Sa già cosa penso io di lui, non voglio caricarlo più di tanto”.

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