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Pergolettese, Presidente Marinelli: “La Serie C andava chiusa per pandemia”

SERIE C – Nel giorno del Consiglio Federale, che ha decretato promozioni, retrocessioni e ripartenza del campionato di Lega Pro tramite playoff e playout, non si placano le polemiche. Non ci sta, infatti, il Presidente della Pergolettese, Massimiliano Marinelli, che ha affidato la sua amarezza e la sua rabbia, per le decisioni prese a Roma, ai canali ufficiali del club lombardo.

“È una decisione assurda, – ha tuonato il Presidente Marinelli – che non ha tenuto conto del parere dei medici di Serie C, anzi, il potere di qualche club ha fatto cambiare idea ai sanitari, ma tutto è assurdo, e questo sistema calcio rischia di far disinnamorare tanti presidenti, tra i quali il sottoscritto, e tanti tifosi.

Le assurdità principali della scelta del Consiglio Federale sono tre: in primis il decretare le retrocessioni d’ufficio, con 33 punti ancora in palio delle squadre si sarebbero potute salvare e altre evitare i playout, poi il dover richiamare la squadra ad allenarsi dopo 100 giorni di stop, in un periodo in cui si fatica a trovare le risorse per andare avanti. Sia chiaro, sostenere i costi dei tamponi e le spese mediche è giusto, si deve essere tutti in sicurezza, ma poteva essere evitata la scelta di giocare. Anche perché, e arrivo alla terza incongruenza, nella mia comunità se ne sono andate 4 persone vicine alla società, e Crema, in percentuale, è la zona più colpita, con morti che poi hanno anche riguardato persone care ai nostri tifosi: come si può pensare che adesso io faccia disputare delle gare nel nostro stadio? Il tutto solo per le regole del calcio, e no per quelle della salute e del rispetto. Il campionato andava chiuso per pandemia.

Ora vedrò come agire, ma per quanto mi riguarda eviterei di scendere in campo. Mi confronterò comunque con i soci, i direttori e l’amministratore delegato, e vedremo il da farsi: se ci obbligheranno a giocare lo faremo, ma con uno stato d’animo di schifo verso questo calcio, che guarda solo agli interessi economici e no al resto. Io non so in quanti credono ancora in questo sistema, la C in queste condizioni non doveva riprendere. A Crema sentivamo passare una media di 80 ambulanze ogni notte, del calcio non ci interessava, avremmo voluto riprendere a settembre con gradualità, non giocando due gare in fretta e furia: è davvero una decisione oscena.

A ogni modo, voglio ringraziare il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, l’unico che ha provato a capirci e ha fatto di tutto per assecondare le esigenze di tutti. Io non ce l’ho con lui, ma con il sistema calcio”.

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