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Nicola Roggero a YSport: “La Premier il campionato più forte del mondo”

La celebre voce del calcio inglese su Sky Sport Nicola Roggero, si racconta ai microfoni di YSport. Nato a Casale Monferrato nel 1964, coltiva la passione del calcio britannico già da bambino, seguendo lo sport in generale e in particolar modo atletica, basket e Football americano. Scrittore anche di vari bestseller relativi al mondo sportivo, racconta ai microfoni di YSport la sua esperienza da giornalista fino all’approdo in Sky e la passione per il football d’oltremanica.

Di seguito l’intervista integrale realizzata dal nostro Simone Barletta a Nicola Roggero:
Com’è iniziata la sua carriera da giornalista?
“Come giornalista, ho iniziato a collaborare con un giornale che parlava di football americano e contemporaneamente ho fatto il radiocronista su una radio privata di una squadra di basket di Torino, ovvero l’Auxilium Torino, poi da lì c’è stato un lento procedere con esperienze in tv. Prima esperienza con la carta stampata fu con il quotidiano “La voce” di Montanelli, poi con il Corriere della Sera, Messaggero e Tuttosport. Poi è ritornata la tv con Tele+ prima e Sky poi, mi sono specializzato nelle telecronache ma la passione per la scrittura non mi è passata, infatti ho scritto dei libri. La tv ha il suo fascino oggi, che sicuramente ti dá una certa notorietà, superiore alla carta stampata”.
Sicuramente, e per quando riguarda la sua passione per il calcio inglese?
 
“Una passione nata da bambino, a me personalmente piacciono tutti gli sport. Al calcio inglese mi avvicinai quando all’epoca vidi le immagini della tv Svizzera, perché io abitavo nel nord Italia. La domenica sera facevano vedere le immagini dei maggiori campionati europei cosa che la Rai non faceva vedere se non finali di coppa, ma dovevano essere impegnate le squadre italiane. La tv svizzera ti faceva vedere almeno i goal delle partite principali e tutti a maggio c’era sempre la finale della coppa d’Inghilterra. la passione lo coltivata con  pochissime informazioni che c’erano e poi piano è diventata anche una professione.”
Qual è la partita più bella che hai commentato?
“Un terzo turno di Fa Cup, era il ‘99,  tra Man United e Liverpool, fu una partita bellissima perché il Liverpool andò subito in vantaggio con Michael Owen, difese molto bene fino al novantesimo, sembravano sicuri di passare e invece nel recupero segnarono prima Yorke e poi Solskjær, la modalità fu simile quando accadde 4 mesi nella finale di Coppa dei Campioni contro il Bayern Monaco, dove il Bayern andò in vantaggio e nel recupero segnarono Teddy Sheringham e ancora Solskjær. Ho visto con quattro mesi d’anticipo quello che poi sarebbe successo in quella finale, mi ricordo che la commentai e dal punto di vista tecnico fu la mia partita più emozionante.”
Capito, mentre lo stadio che la colpito maggiormente, qual è stato? 
“Non ci sono stadi con il fascino di Old Trafford per il senso della grandezza e della storia. Anche se più piccolo anche Anfield ti dà i brividi, ma è difficile fare una classifica dei migliori stadi del calcio inglese, adesso purtroppo tanti altri impianti non ci sono più, per esempio ero innamorato di Highbury perché sembrava incredibile che ci fosse quello stadio all’interno di un quartiere in cui si notava subito dalle residenze, un grande stadio con 40000 posti. Più o meno la stessa situazione capitava ad Upton Park nell’East End, quartiere periferico londinese. Anche White Hart Lane è uno stadio meraviglioso, adesso spero che i vecchi impianti rimasti non vengano demoliti. Meraviglioso anche il Villa Park dell’Aston Villa, sembra di andare a teatro”.
Maine Road?
“È uno di quegli impianti dove sarei voluto andare, ma purtroppo non c’è più. Sono stato all’Etihad, meraviglioso, ma il problema che tutti i nuovi stadi sembrano uguali mentre quelli antichi avevano una storia e sopratutto una particolarità. Avrei sicuramente preferito Maine Road all’Etihad”.
Ha una squadra preferita in Inghilterra?
“Io da bambino seguivo molto il Man Utd, ricordo che nel 73/74, mi innamorai dello United perché incredibilmente si trovava in fondo alla classifica. Da come ricordo questa squadra 6 anni prima vinceva la Champions e dopo si ritrovò a lottare per non retrocedere. La cosa più incredibile la retrocessione aritmetica dopo un derby a Old Trafford contro il City, ma non per il derby, perché lo vinse, ma per i risultati dagli altri campi. Mi innamorai proprio da lì, perché a me piace sempre partire dal basso, tifare proprio quelli che perdono anziché quelli che vincono. Poi la storia parla da sè. Per ritornare al vertice ci mise 27 anni, con Alex Ferguson nel 1993. Finita la sua era è finito il calcio come lo conoscevo e amavo io”.
Cosa ne pensa invece del risultato delle inglesi in Champions League quest’anno? È rimasto colpito?
“La Premier è il campionato più ricco, vince il miglior brand, è il campionato più seguito, ed è quello con più talenti. Il calcio inglese è famoso in tutto il mondo. Questa ricchezza favorisce non poco le squadre, è vero che negli ultimi anni la Champions è stata dominata da altre nazioni, ma le inglesi sono state sempre compatte. Quest’anno credo che il City sia l’unica che può puntare in alto. Non è un caso che ci siano cinque squadre su 16 in Champions, e l’Arsenal candidata alla vittoria finale in Europa League”.
Cosa mi dice della Championship?
“Molto affascinante, se facciamo il confronto con le squadre della Serie B, salta subito all’occhio che mediamente per tutte le partite fanno oltre ventimila spettatori, cosa che in serie B non accade. Poi ci sono le nobili decadute come Nottingham Forest e Leeds che in passato hanno vinto tantissimo, i Forest sopratutto con Brian Clough e anche tantissime altre come il Derby County. In pratica nulla da invidiare a nessuno soprattutto alla Premier o al calcio italiano”.
Segue qualche squadra italiana?
“Sono tifoso del Torino, mi fa piacere quando vince, ma il calcio italiano non lo seguo per il semplice fatto che è decisamente declassato e non si riprenderà facilmente.”
Concludendo, pensa che la squadra di Noel e Liam Gallagher, dopo la vittoria del derby di Manchester possa davvero riportare il titolo all’Etihad questa stagione? 
“Ma a questo punto con 11 punti di vantaggio sulla seconda se lo è quasi assicurato. Ci dovrebbe essere un crollo radicale dei Citizens, ma non mi pare perché dopo le vittorie negli scontri diretti contro United e Chelsea, ha dominato in casa con il Liverpool. Dà l’impressione che sia la squadra più forte, molto probabilmente vincerà il titolo, l’unico pensiero ora è vedere se arriveranno fino in fondo in Champions League, cosa che il City non ha mai fatto”.
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