Giugliano Calcio, la storia del tifoso Patrizio Perrotta

I microfoni di Giugliano YSport hanno intercettato il massaggiatore della prima squadra, nonché direttore generale dell’Academy e gran tifoso del Giugliano Patrizio Perrotta.

Di seguito vi proponiamo il racconto-intervista (integrale) di Antonio Trametta, che sulla pagina Facebook “GiuglianoYSport” sta portando avanti la rubrica “Com’è nata la mia passione per il Giugliano Calcio“.

Patrizio Perrotta è un grandissimo tifoso che ha dato tutto sé stesso al Giugliano, anche a livello lavorativo.

Tutto inizia nel 1987, quando stava a Napoli e ricevette un’offerta del Giugliano Calcio Femminile, per ricoprire il ruolo di massaggiatore.

Il Giugliano all’epoca era una squadra di vertice, e quindi vide questa richiesta come un grande salto nella sua “carriera”. Lì vinse scudetto e Coppa Italia, quell’anno.

Successivamente ci fu il passaggio alla prima squadra maschile, nel Giugliano di Perna, di Vives, di Corona, di Migliaccio, di Pasquale Mezzacapa, di questi calciatori che hanno avuto un grande futuro calcistico, e quindi da lì nacque questa passione. Di lì a poco Patrizio prese casa a Giugliano, intraprendendo un’avventura lavorativa con la propria scuola calcio, con la quale ha fatto un grandissimo lavoro.

Quando ricevette la chiamata del Presidente, che gli offrì il ruolo di responsabile del settore giovanile, Perrotta fu onorato, influenzato anche dalla presenza del presidente Sestile e dal progetto di riportare quanto prima il Giugliano ai livelli che merita, di accettare e compiere questo importante salto dalla sua scuola calcio alla Giugliano Accademy.

Il rapporto con il presidente Sestile è un rapporto formale, di reciproco rispetto. E senza essere di parte, senza pensare al suo ruolo di dipendente, Patrizio ci descrive il presidente come una persona per bene, decisa nel suo lavoro, e che non vende sogni, quindi se una cosa si può fare è disponibile nel farla, se non si può è chiaro nello spiegarti le motivazioni. Perrotta conobbe il presidente Sestile in occasione dell’orrendo episodio dell’invasione di campo al Vallefuoco durante il match contro il Volla, un episodio che le maggiori emittenti televisive riportavano in mille modi diversi, ma con un fine, l’infangare il nome della città. Così Patrizio decise di rendersi attivo per provare a rimediare in qualche modo, e chiamò tutte le scuole calcio presenti in zona, proponendo di fare uno show per la domenica successiva, evitando di scendere in campo, perché non era giusto che a causa di qualche esaltato si infangava il nome di una città intera. Così, quella domenica, invitò il presidente. I suoi ragazzi non scesero in campo, ma si presentarono con dei striscioni in favore del presidente, che voleva abbandonare il calcio, con i più piccoli che mantenevano dei palloni gialloblù. Tutta questa meravigliosa manifestazione, la quale Patrizio fece senza nessun interesse personale, ma solo per l’affetto che provava nei confronti di Salvatore Sestile come uomo, e anche nei confronti della grande fede giuglianese che li legava. 

Il gruppo del quale faceva parte Patrizio, era un gruppo unico, fatto di uomini. Uno di quelli veramente compatti, dove tutt’ora si sente con Vives (che spesso va a trovare il direttore sul campo dell’Accademy), con Troise e con Mezzacapa. Quel gruppo era l’esempio del motto di “uno per tutti, tutti per uno”, difficile da rivedere ai giorni nostri. Dove quando si andava in ritiro, si scherzava con tutti.

Un aneddoto divertente che resta impresso nella mente e nel cuore del direttore Perrotta è quando si perdeva una partita, o si pareggiava e andava stretto il risultato, c’era Di Rocco che magari ripeteva l’errore che era stato fatto, e Vives partiva di quarta, e con toni scherzosi gli ricordava che ormai quel che era fatto, era fatto e non si poteva tornare indietro. 

L’emozione più grande provata da Patrizio è la vittoria nel derby con la Juve Stabia, nel posticipo serale trasmesso in diretta anche su Rai 3. Una serata fredda, giocata alle 20:30. Quella fu una partita molto combattuta, il Giugliano lottava per i play-off, e in caso di vittoria erano matematicamente qualificati. Lo stadio era pieno, se non tutto esaurito poco ci mancava. La squadra fu accolta con fuochi d’artificio, e questa cosa fece provare un brivido sulla schiena a tutti, staff compreso. Mentre, la delusione più grande provata da Patrizio è quella di tutti noi, ovvero la scomparsa del Giugliano dal calcio professionistico. L’assenza della prima squadra in una città di 140.000 abitanti, è stata come una pugnalata al cuore soprattutto per chi di mestiere è nel mondo del calcio.

Un altro aneddoto che ci racconta il direttore Perrotta è quello del play-off con il Gela. In paese gira voce di una partita falsata, venduta. Due sono le motivazioni principali che ci racconta il direttore, del perché bisogna scartare questa ipotesi: 1) I bonus e gli aumenti di stipendi in caso di vittoria e qualificazione al turno successivo di play-off; 2)l’orgoglio di un calciatore per una vittoria con una squadra importante che ti vale una finale.

Le aspettative che Patrizio Perrotta ha per quest anno sono principalmente rivolte al suo compito, ossia alla crescita dei giovani del settore giovanile. L’intento di chi svolge questo compito è formare il serbatoio della prima squadra, cioè, crescere quanto più professionalmente i ragazzi della scuola calcio. Quindi bisogna far crescere il più possibile questi ragazzi senza pressioni. Augurando a tutto lo staff dirigenziale, e presidenziale, di far arrivare il Giugliano quanto prima nei professionisti. Se non da subito visto che il presidente ha preso questa squadra il 5 Agosto, quindi ha avuto pochissimo tempo per rifondare una squadra che possa puntare sin da subito alla promozione, almeno nei prossimi anni. Quello che è certo, è che il progetto del presidente Sestile possa porre le basi per farcela, e sia la strada giusta da seguire per arrivare all’obbiettivo nel più breve tempo possibile.

Il direttore Patrizio Perrotta ha iniziato da massaggiatore del calcio femminile, è passato alla prima squadra maschile e ora siede dietro ad una scrivania nel ruolo di responsabile del settore giovanile. E noi possiamo assicurarvi che non c’è persona migliore che possa ricoprire questo ruolo, vista la grande esperienza e la grande passione e cultura calcistica che ha questa magnifica persona.