Benevento-Cagliari: il primo spareggio per credere ancora in una folli…A

Un’ultima, disperata chiamata. È quella che farà la Serie A allo stadio “Ciro Vigorito” domenica alle 15 a cui il Benevento dovrà rispondere presente. Un’ennesima chiamata persa vorrebbe dire davvero abbandonare ogni “folle” sogno di rimonta, spezzare la voglia di lottare di gente che nonostante l’ampio ritardo in classifica ancora ci crede.

Già nelle scorse settimane, il Benevento si è trovato di fronte a bivi importanti. Questo col Cagliari, però, davvero può rappresentare in caso di esito negativo la fine, anche se non ancora matematica, delle ostilità. Inutile prenderci in giro, il Benevento adesso non può più sbagliare.

Non ci sono bel gioco o sfortuna che tengano, il tempo passa tiranno e con lui porta con sè giornate e tempo per respirare al Benevento, sempre più in debito di ossigeno. Perché per provare a restare nei giochi adesso bisogna solo accumulare più punti possibili e sperare, tanto.

-14. Questo il divario da colmare a 10 giornate dal termine (11 per il Benevento impegnato il 4 Aprile nel recupero dello scontro diretto contro l’Hellas Verona). Per la squadra giallorossa, che in questo momento ha all’attivo 10 punti, tutti ottenuti fra le mura amiche, sarà importante confermare questo trend fino a fine stagione.

Stilando una tabella, in cui vogliamo inserire anche l’eventuale sconfitta con la Juventus (sia chiaro, non è un partire sconfitti, ma un’eventualità che obiettivamente bisogna considerare), il Benevento da calendario potrebbe ambire a fare bottino pieno nelle rimanenti 5 partite in casa. Equivalente di 15 punti che andrebbero poi rimpinguati con 3 successi in trasferta negli scontri diretti con Sassuolo, Spal e Chievo. Totale, 24 punti che sommati ai 10 farebbero 34. Possono bastare? Forse.

Ma queste sono tabelle che lasciano il tempo che trovano. Chiaramente l’augurio è quello che il Benevento esca sempre vittorioso, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e, più che altro, la realtà delle cose. Le reali difficoltà di partite che il Benevento deve ancora affrontare come Lazio, Juventus e Milan. Che però, come illustrato precedentemente, possono ancora rappresentare dei bonus buoni da cui si può uscire sconfitti.

Tutto a patto che la tabella del +3 rimanga invariata. Questa spiegazione è doverosa per far capire che Benevento-Cagliari non è da considerare la solita ultima spiaggia. Si tratta di una finale. E questo  lo deve capire anche il Benevento. Otto finali da qui alla fine che il Benevento deve affrontare come spareggi e uscirne vincente, altre tre da affrontare al massimo della cattiveria per provare a strappare qualche punticino da impresa.

Col Cagliari servirà la massima concentrazione, la massima cattiveria che i sanniti devono obbligatoriamente tirar fuori. La determinazione di provarci fino all’ultimo deve essere il pane quotidiano di queste settimane. Che non si tolga anche questo ad una tifoseria splendida che nonostante tutto, le batoste, è sempre stata presente e ha cercato di comprendere le difficoltà che la serie A presenta.

Il Cagliari è stata la prima squadra affrontata da mister De Zerbi sulla panchina dei giallorossi. Da quella partita, grossi passi in avanti sono stati fatti, a livello di gioco e spirito di sacrificio. Un mercato buono in Gennaio ha dato delle certezze ad una squadra prima smarrita. In giro si sente spesso dire “se avessimo avuto questa squadra dall’inizio…”. Non sapremo mai come sarebbe andata, con i se e con i ma non si va da nessuna parte, quel che è certo è che fa male vedere il Benevento così distante dalle altre, quando forse a livello tecnico e di gioco così distante non è. Ma le classifiche, i punti, li fanno i risultati e il Benevento ha raccolto e continua a raccogliere troppo poco.

Perciò adesso è necessario un cambio di marcia. Benevento, la serie A ti chiama, risponderai e le darai un’ ultima possibilità?

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