Nazionale Italiana di Basket – Ariel Filloy, tramite un’intervista al Corriere dello Sport racconta la sua parentesi in azzurro di quest’estate. Il cestista della Sidigas Avellino, di ritorno in Irpinia, esprime con orgoglio le sue origini argentine, motivando il suo spirito ‘guerriero’ e la grinta.
La famosa ‘garra‘ che esprime sul campo con la maglia della Scandone e con la nazionale italiana.
La garra di Ariel Filloy: “Cerco di rimanere sempre concentrato osservando attentamente l’andamento di una partita. Contro la Polonia non sono sceso in campo, nella partita contro l’Ungheria, invece, il coach mi ha messo in campo dopo diversi minuti di gioco. Ho segnato una tripla dopo pochi secondi, è stato un fatto quasi casuale, l’importante è aver difeso con grande energia ed aggressività su ogni pallone. Il carattere molto forte di noi argentini deriva dal fatto che siamo una nazione di migranti, lasciamo le nostre case per iniziare una vita nuova in un altro Paese, credo che la nostra forza derivi proprio da questo”.
Nazionale multietnica: “Vivo in Italia dal 2003, alcuni italiani sono spaventati per la situazione dei migranti, la paura è una cosa normalissima. La paura si supera con la conoscenza, sconfiggendo ogni pregiudizio. Nella nazionale di pallacanestro, come in altre realtà, stiamo dimostrando che si può vivere insieme: nessuno resta escluso. Ognuno di noi dona il meglio che ha per metterlo a servizio della Nazionale. Il basket ci tiene uniti“.
La strada per i Mondiali: “Non sarà facile raggiungere i Mondiali, nulla è scontato, bisogna continuare a lottare con il nostro spirito guerriero. Contro la Polonia abbiamo segnato tanto, contro l’Ungheria è stata una partita completamente diversa, dobbiamo imparare a vincere sempre in modo diverso e a fare tesoro di ogni partita giocata. In trasferta è più difficile ma vogliamo qualificarci per il mondiale, anche la mia famiglia tifa per vedere l’Italia ai mondiali“.
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